La nuova povertà.
Che titolo impegnativo e, certamente, anche di difficile comprensione per molte persone del nostro territorio che comprende essenzialmente la Valsessera e la Valdilana! Eppure è proprio così, è una povertà nuova perché e’ diventata ancora più pesante e incombente per famiglie che vivono in difficoltà economica e che trovano risposte almeno parziali alle loro richieste soprattutto nel mondo del volontariato e, in parte, nei servizi socioassistenziali, difficilmente negli enti pubblici. I motivi di disagio economico ormai li conosciamo tutti: gli aumenti dei generi alimentari, il costo degli affitti, del consumo dell’energia elettrica, del gas metano per il riscaldamento e spesso il reddito da lavoro è solo quello prodotto dal capofamiglia se non, addirittura, è assente per via della disoccupazione che da noi è ancora molto alta. E poi se non si è ancora residenti (e molte sono le cause di questo ulteriore aspetto) non si ha diritto ad essere assistiti dai Servizi Socioassistenziali, si devono pagare buoni mensa scolastici fino a 5,90 euro per consentire ai bambini di accedere alle mense scolastiche, si deve pagare alla massima tariffa il servizio scuolabus e così via…! Tutte queste difficili condizioni che purtroppo i nostri enti pubblici hanno adottato fanno sì che, per assurdo, i più poveri, ad esempio quelli senza la residenza, quelli in attesa di permessi di soggiorno, debbano pagare più dei ricchi per accedere a servizi essenziali.
La nostra associazione che opera gestendo l’Emporio della Solidarietà della Valsessera
cerca di portare aiuti di tipo soprattutto alimentare e di generi di vestiario ed è impegnata quasi giornalmente nelle attività di recupero dei prodotti ma provvede anche ad acquistare buoni pasto per gli alunni e pasti a domicilio per le persone in maggiore difficoltà.
A volte ci scoraggiamo nel costatare che solamente alcuni comuni del territorio comprendono bene il nostro costante impegno, anche di tipo economico, e ci sostengono con contributi commisurati al numero dei loro cittadini. Ma spesso veniamo messi “da parte”, dimenticati o non considerati per ciò che facciamo sostituendoci molto spesso ai comuni stessi che invece dovrebbero prendere a carico le situazioni di fragilità. Devo anche condividere con chi legge che AVCI dal 2019 accoglie in Emporio persone indicate dai Servizi Sociali e affronta nel corso dell’anno 2024 un’uscita
economica mensile di euro 1000.
Se a queste brevi considerazioni si aggiunge anche la difficile convivenza con i nostri “vicini” ( in fr. Granero) e la diffidenza e l’indifferenza comune a molti nel vedere come noi accogliamo sempre le famiglie in difficoltà, ecco allora che la povertà nuova è anche la povertà d’animo di chi quasi ci fa sentire, noi, fuori posto.
Per riportare queste considerazioni ad aspetti più sereni ecco allora una breve descrizione del progetto che ci vede capofila e che stiamo attuando assieme ad altri Enti del terzo settore nostri partner.
RACCONTAMO la BONTÀ vuole contrastare “La nuova povertà“ ed è il titolo del progetto che AVCI ha vinto nell’ambito del bando n.7 anno 2023 sul volontariato della Regione Piemonte. Il nucleo centrale è il docufilm “Raccontiamo la Bontà” e descrive l’impegno delle nostre strutture Emporio e Orti Solidali oltre a far conoscere il Banco Alimentare del Piemonte e l’impegno pubblico della ASL Cn2.
La Bontà è anche quella dei volontari che dedicano ore e ore nel lavoro in emporio, quella delle ditte che hanno compreso l’importanza del dono e quella di chi, anche con poco, è vicina a noi con contributi economici.
Non possiamo dimenticare un ulteriore lato positivo, quello dato dalla vicinanza di Fondazioni del nostro territorio che spesso vengono in aiuto accogliendo e approvando i progetti socialmente utili che proponiamo. Grazie quindi a Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, a Fondazione Corriere Valsesiano e a Fondazione Valsesia per gli aiuti che date alla nostra associazione. Raccontare la Bontà è anche dare un giusto riconoscimento a chi ci è vicino.